Pane e tempesta

Nei sogni della notte i cattivi chiedono perdono e i buoni uccidono


Incipit del recente libro di Benni, il cui titolo ispira il nome di questo post, per parlare di sogni, di notte, di cattivi e di buoni. E di rivolte e possibili rivoluzioni.

Quel che sta succedendo in questo inizio 2011 in Nordafrica e forse in Medio Oriente è prima di tutto una conseguenza del domino rally al lavoro favorito da un mix esplosivo: forte popolazione urbana e  in crescita in un contesto in via di sviluppo (Egitto: popolazione 80 milioni e mezzo di ab. di cui 1/3 sotto i 15 anni e di cui quasi la metà in aree urbane, età media 24 anni, 3 figli in media per donna, PIL pro capite 6200 US$, GINI Index 30-35, rateo di crescita annua del PIL 5.3%, tasso di disoccupazione ~10%, 1/5 degli ab. sotto la soglia di povertà, ISU 0.6/1 in crescita di 0.08 punti a decennio ma nell'ultimo in modo meno rapido e oggi in 101a posizione / Tunisia: popolazione 10 milioni e mezzo di ab. di cui quasi 1/4 sotto i 15 anni e di cui 2/3 in aree urbane, età media 30 anni, 1.7 figli in media per donna, PIL pro capite 9500 US$, GINI Index 40, rateo di crescita annua del PIL 3.4%, tasso di disoccupazione 14%, ~5% degli ab. sotto la soglia di povertà, ISU 0.7/1 in crescita costante di 0.07 punti a decennio e oggi in 81a posizione -> dati da qui e qui) + assenza di democrazia e anelito a più libertà e giustizia + popolazione piuttosto giovane con poche opportunità economiche + esplosione delle connessioni e degli allacciamenti a reti telematiche e degli abbonamenti ai cellulari (qui la situazione mondiale, qui Egitto e qui Tunisia). Questi i sogni.



Algeria, Tunisia, Egitto e poi possibili "prove d'allenamento" estensioni in Yemen, Siria, Giordania..., mentre in Cina viene oscurata la voce "Egitto" dal web...[Update 16/2: Iran, Libia, Bahrein, a breve Marocco, Camerun, Kuwait, ...].

Perché proprio adesso e lì? C'è una possibile causa scatenante o esacerbante?
La risposta sta nel pane. Come spesso succede, è proprio l'alimento alla base dei bisogni primari a far da detonatore a rivolte sociali. Nelle quali, a volte, i cattivi fuggono e i buoni ribaltano le condizioni al contorno.


Perché il pane? Focalizziamo l'attenzione sulla cronaca più recente, e quindi sulla situazione egiziana, forse - rispetto a quella tunisina - apparentemente meno comprensibile, fino a pochi giorni fa.
Il prezzo del pane (e quindi, per molti, la possibilità di acquistare un alimento alla base della piramide) è sovvenzionato ampiamente dal governo e dipende fortemente dal prezzo di una delle principali commodity mondiale, il grano: questo, a sua volta, dipende da domanda nazionale e offerta internazionale. L'Egitto non è uno dei principali esportatori di grano, ma è il secondo maggior importatore su scala globale (rank qui). Importa il 40% del suo cibo consumato e il 60% del grano. Già questo ci fa intuire come sia fortemente dipendente da questo bene, fortemente perché ne importa moltissimo e perché gli egiziani sono tanti e con un livello economico in crescita: è pur vero che più cresci, meno salario relativo usi per comprarti il pane, però insomma anche agli egiziani ora è permesso sognare non solo pita, ma anche baguettes, trecce, croissants, quattro stagioni, piadine, focaccine, wraps et similia. Sogni?

Il prezzo delle principali commodities lo potete vedere qui: quello del grano è aumentato del 50-70% dalla scorsa estate (il grafico qui mostra un 56% in più fra luglio 2010 e dicembre 2010). Fu già alto nel 2008 (e ci furono scontri anche allora), ma adesso ha fatto da vero e proprio detonatore. Classica goccia.

Perché questo aumento? Diverse le cause, molte commodities hanno subito una recente impennata, ma quelle agroalimentari sono soggette anche e soprattutto ai capricci meteorologici. E qui arriviamo alla goccia mancante o debordante.
Fra i principali giganti esportatori di grano, ci sono Russia e Australia: l'una martoriata la scorsa estate dalla ballardiana e terribile "terra bruciata", l'altra dai ballardiani e recenti "deserti d'acqua" (ma non che gli USA se la stiano poi passando benissimo in tal senso, fa maltempo e destinazione per biofuels...).
Lo scorso agosto già si subodoravano le conseguenze, sulla produzione e quindi anche sul prezzo del grano, della rovente e siccitosa stagione della Russia occidentale. E infatti...
Recentemente sono stati evidenziati gli effetti, sempre sulla produzione e sul prezzo del grano (ma anche dell'energia), delle inondazioni del QLD.
Tutto così casuale? Non credo. In un mondo sempre più interconnesso, poi...
E questa era la notte.

Da qui in avanti, il post si fa molto speculativo, la parte finale è quindi sconsigliata ai deboli di immaginazione, a tutti quelli che pretendono l'onere della prova sul fatto che flatlandia non sia flat...
Se però facessero il piccolo sforzo per leggere anche quest'ultima parte, potrebbero anche trovare pane per i loro denti (si fa per dire): guardate per es. cosa ne pensa il CNA's Military Advisory Boardqui il report, qui lo screenshot di interesse.

A scanso di equivoci: non voglio arrivare ad asserire che la causa di quel che succede in Nordafrica sia da attribuire al GW (via le connessioni causali elencate sopra). Sarebbe mero determinismo e riduzionismo. Al contrario: penso che il GW possa aver esacerbato le condizioni al contorno che, indirettamente, hanno portato a quel che c'è. La possibilità di biforcazione era ovviamente data e il giardino ricamato con molteplici sentieri ramificati. Non è neanche l'unica via intrapresa, ma tutte - in un modo o nell'altro - intersecavano quella che ho accennato nel post.

Riassumendo:
➔ insicurezza alimentare - in questo contesto - significa insicurezza politica: in Tunisia la rivolta è stata proprio per il pane, in Egitto probabilmente si stanno sommando sia l'aumento del prezzo del pane (per i motivi spiegati sopra) che una sorta di "effetto dimostrativo" di ispirazione e imitazione favorito dal domino rally della tecnologia, in un contesto come quello segnalato ad inizio post.



Vi lascio con una serie di link molto interessanti:

➤ sulle cause scatenanti le rivolte: qui, qui, ma leggetevi anche questo pezzo di Lester Brown del 2009, poi anche qui e qui

➤ sul legame fra eventi meteorici estremi e prezzo dei generi alimentari: qui

➤ sul legame fra GW ed eventi meteorici estremi: qui (pdf) con grafico annesso, qui (pdf) e poi qui e qui

➤ sul legame fra GW e rese agricole (non c'è evidentemente un nesso diretto con il grano in Egitto, ma è giusto per mostrare come il GW possa anche direttamente incidere sulle rese agricole, e non sempre e necessariamente in un solo senso): ad es. qui, qui e qui ne parlava l'estate scorsa ocasapiens (e le avevo anche promesso che ne avrei "saccheggiato" il post, 6 mesi dopo mi limito a ricordarlo ;-), ma anche qui.

[UPDATE 4/2: qui una serie di grafici della FAO che mostrano la forte impennata dei prezzi dei generi alimentari di base (ho aggiunto un paio di immagini qui sotto); qui invece un'altra interessante serie di grafici che cercano di spiegare le origini della crisi egiziana, direttamente da un dispaccio del Credit Suisse; infine qui un interessante articolo di Slate].

[UPDATE 8/2qui lo splendido articolo di Paul Krugman che mi ha segnalato ocasapiens in un commento al post: davvero chiaro e molto condivisibile].

Commenti

  1. Posso permettermi di alleggerire questo post molto serio e preoccupante con un OT targato NASA e dedicato alla tua Svizzera?

    http://apod.nasa.gov/apod/ap110202.html

    (s'intravede Venere lassù in alto: messaggio subliminale dei soliti "serristi"? ;-))

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  2. Certamente, figurati!
    Bellissima immagine.
    Venere...già. Mi fai venire in mente che ho un post in cantiere da mesi proprio su Venere, prima o poi lo pubblico.

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  3. @Steph
    Per il pane, Paul Krugman dice "clima", anch'io perché il pattern di questi 12 anni è difficile da ignorare, ma lui è un esperto in vantaggi economici dovuti alla geografia.
    http://www.nytimes.com/2011/02/07/opinion/07krugman.html?_r=1,

    (bella sequenza di post, dopo questo)

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  4. @Steph
    avevo fatto anch'io un post il clima e il pane a Oggi scienza, a proposito di Buentgen et al. Troppe coincidenze, mi sa che è inevitabile

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  5. @ocasapiens
    Ho letto i tuo articolo, in effetti le coincidenze sono sospette, aggiungiamoci anche lo splendido articolo di Krugman...(l'ho messo in un update). Il lavoro di Buentgen at al. lo userò per un prossimo post della serie sulle "Alpi nel tempo".

    Thanx per la sequenza.

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